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summatum est: si è fatto il riscontro, si son l une e gli al-
tri bilanciati insieme, e trovasi maggiore lo sborso del
prezzo che  l bisogno del riscatto, perciochè dalla virtù
di questi vinto è di gran lunga il mancamento di quelle:
consummatum est.
Pur come voglia dire: «E consumata la Giustizia, per-
ché l ha placata il mio sangue: è consumata la Misericor-
dia perché la suscitata la mia passione: è consumato il
Peccato, perché l ha distrutto la mia croce: è consumata
la Carità, perché in me ha fatta l ultima prova: è consu-
mata l Ubbidienza perché mi ha condotto a morte; la
Pazienza in tanti dolori: l Umiltà in tanta infamia: la Li-
beralità in tanto dispendio: la Maestà in tanta miseria: la
Ricchezza in tanta penuria: la Bellezza in tanta diffor-
mità: la Potenza in esser legato: la Sapienza in esser
schernito: la Bontà in esser condannato; è consumato
l interesse degli Angioli, perché le magioni de seguaci
di Lucifero saranno ripieno: è consumato il desiderio
de Padri Ebrei, perché da quel carcere in cui gli pose il
peccato d Adamo saranno riscossi: è consumata la verità
delle Scritture, perché in me hanno avuto compimento
tutte quante le profezie: consumato il poter dell inferno,
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Letteratura italiana Einaudi
Giovanbattista Marino - Dicerie sacre
perché gli ho snervato le forze: è consumata la crudeltà
della Giudea, perché non ha più flagello da straziarmi; è
consumata la cera, convien che s estingue la luce: è con-
sumato il nutrimento, bisogna che s ammorzi il fuoco: è
consumata la sostanza, è necessario che manchi la vita.
Non han più lena i polsi, non han più sangue le vene, no
han più fiato gli spiriti. Son giunto al estremo passo, già
raccomando l anima al Padre: Pater, in manus tuas com-
mendo spiritum meum».
E questa è della nostra sampogna la settima e ultima
canna, e qui consiste l estremo sforzo dell amore. Per-
ciochè in questa parola (secondo una pietosa opinione)
raccomanda alla protezzione del Padre l anima dell uo-
mo: la qual gli è altrettanto cara quanto lo stesso spirito
suo. O amor senza pari! Qual nome più tenero e cordia-
le può ritrovarsi di quello di padre? La prima voce che
in croce gli uscisse di bocca fu al Padre, e col Padre
chiude tutti i suoi ragionamenti nell ultima dipartita. O
amore senza essempio! Pater in manus tuas commendo
spiritum meum.
Tutto quanto egli aveva, nel suo final testamento ha
dispensato Cristo. Ha le spoglie lasciate a carnefici, il
Paradiso al ladro, Giovanni alla Madre, la Madre a Gio-
vanni, il sangue alla Croce, la carne a chiodi, i sacra-
menti alla Chiesa. Ma lo spirito in questo particolar co-
dicillo a colui da cui l ha ricevuto lo rende: Pater in
manus tuas commendo spiritum meum.
Se l anime de giusti non altrove dimorano che nelle
mani di Dio, iustorum animae in manu Dei sunt, anzi,
come di tanti preziosi gioielli di esse le divine mani si
fregiano, nam et ipse quasi signum in manu dextera
Israel, che sarà l anima purissima di quel Santo de San-
ti? Custodi animam meam quoniam sanctus sum; a cui
non da altre mani che da quelle di Dio, dopo tante fati-
che durate e tanto sangue sparso, si dee per sé e per i
suoi eletti la meritata corona: Et eris corona gloriae in
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manu Domini et diadema regni in manu Dei tui. Pater in
manus tuas commendo spiritum meum.
Tremenda cosa è cadere in quelle mani onnipotenti,
horrendum est incidere in manu Dei viventis. Percosso
appena il povero Giob da un semplice tocco di quelle
dita gridava a corruomo: Miseremini mei, miseremini
mei, saltem vos amici mei, quia manus Domini tetigit me.
Ma ottimo partito è riporsi volontariamente in quelle,
percioché felicità ed eternità, ch è quanto (secondo Pla-
tone) può per noi di bene disiderarsi, tutto è nelle divine
mani: longitudo dierum et anni vitae in dextera eius, et in
sinistra illius divitiae et gloria. Avea scaricate il Padre Id-
dio le sue mani sopra la persona del Figlio, e lasciateglie-
le piombare addosso gravemente amendue, reputavimus
eum quasi percussum a Deo et humiliatum. E perciò egli
a quelle mani si raccomanda: Pater in manus tuas com-
mendo spiritum meum.
Parlo ora a te, anima tribulata e dico: «Se pur l incor-
rere nelle mani di Dio vivo è cosa spaventosa ed orribile,
il ricorrere a piedi di Dio morto dovrà esserti almeno
dolce e soave. Dico di questo Dio morto in croce, che
per ammaestrarci col suo essempio, nel commiato della
vita accomiatandosi dal Padre gli commete e rimette lo
spirito nelle mani: Pater in manus tuas commendo spiri-
tum meum».
Finse la Musa greca ch Ulisse, perché potesse con
tranquilla navigazione alla sua terra ritornare, ottenne
da Eolo in dono un otre pieno di vento, ed essendo già
la nave presso a confini d Itaca, fu da alcuni, per sospet-
to che vi fusse nascosto tesoro, sdrucito il cuoio: il qua-
le, appena aperto, ecco uscir fuora in un soffio il vento,
che lasciando agli auttori di quella fraude tempestoso il
mare ed oscuro il Cielo, fece al regno del suo Signore ri-
torno. Ma non sarà più fizzione s io dirò che l umanato
Verbo, avendo dal Padre, supremo Imperador de Cieli,
ricevuto lo spirito dentro l utre d una fragil carne rac-
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Letteratura italiana Einaudi
Giovanbattista Marino - Dicerie sacre
chiuso, per poter salvi ricondurre alla celeste patria i na-
viganti del mondo e dei Proci infernali liberare l anima
umana, giunto su  l legno della Croce vicino al termine
del suo mortal viaggio, uomini si sono ritrovati tanto
protervi, che per ingordigia di quel sangue assai più pre-
zioso dell oro, hanno non con pugnali o con spade, ma
con chiodi e con spine, forata quella santa pelle. Ed ecco
alfine che sprigionato dal corpo quel sottilissimo fiato,
turbando al suo partire con inusitati portenti il Cielo e la
terra, al re di tutti i venti, cioè di tutte l anime se ne ri-
torna. Pater in manus tuas commendo spiritum meum.
Pur come voglia dire: «Il Cielo siegue l anima che  l
muove: i fiumi riedono al mare donde partono: i vapori
s inalzano verso il Sole: il Sole chiude il suo giro nell oc-
caso: il fuoco si solleva alla sua sfera: la linea va a ritrova-
re il centro: il piede del compasso si ricongiunge al suo
principio: la calamita si volge al polo: il ferro si drizza al-
la calamita: la paglia è tirata dall ambra: il corridore si
affretta al pallio: la saetta vola al bersaglio: la farfalla
corre alla luce: e l anima mia fa ritorno alle tue mani: In
manus tuas commendo spiritum meum.
«La Colomba, poiché vide tutta dall acque allagata la
terra, non trovando dove posare il piede, ritornossene [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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